Sorge sul versante nord dell’Etna, a 765 m sul livello del mare, sull’ultimo ciglione lavico di una colata preistorica, erosa dalle acque dell’Alcantara, che scorre ai piedi del suddetto ciglione. Di origine prettamente medioevale, giace però su un territorio in cui si sono incontrate le più disparate civiltà: greci, romani, bizantini, ebrei, arabi, normanni, aragonesi hanno lasciato tracce di alto valore documentario ed artistico in essa.
Le antiche mura e i resti di un bagno che ancora oggi rimangono a Randazzo, ci attestano che qui c’era un centro di abitazione sin dal tempo dei Romani in Sicilia, anzi l’Arezzo, Filoteo degli Omodei, il Riccioli ed altri vogliono che Randazzo fosse abitata prima delle colonie greche. Randazzo viene anche chiamata “la Città Nera”, per via del largo impiego di pietra lavica nell’architettura urbana. Il basalto è stato infatti utilizzato sia per lastricare le viuzze medievali che per la costruzione dei principali monumenti cittadini, incluse le chiese ed il castello.
Lastre di pietra lavica furono inoltre impiegate per la costruzione di archi, porte e finestre di edifici residenziali. Tra i luoghi più interessanti da vedere la Basilica di Santa Maria Assunta, il più importante luogo di culto cittadino. La sua costruzione iniziò nella prima parte del XIII secolo, durante l’epoca normanna. Il campanile si aggiunse però soltanto nel 1863. Secondo la leggenda, questa chiesa sorge nel punto in cui, in antichità, un pastorello scoprì una misteriosa immagine della Madonna, illuminata da una fiammella, all’interno di una grotta.
L’imponente facciata stupisce per il contrasto tra il basalto nerissimo e le decorazioni in arenaria bianca delle finestre e dei portali. Una peculiarità, come vedremo, un po’ di tutte le chiese di Randazzo. All’interno, sono conservate opere di Girolamo Alibrandi, di Giovanni Caniglia e di Velasquez. Il soffitto è affrescato con scene che raccontano la vita della Madonna, opera di Filippo Tancredi. Da notare il Crocifisso di legno scolpito da Frate Umile da Petralia, nel XVII secolo. La Chiesa di San Martino è un altro dei principali luoghi di culto di Randazzo, nonché uno dei più antichi: la sua struttura originaria, ad una sola navata, risale infatti al V secolo.
Nel XII secolo, la chiesa fu poi ampliata con due ulteriori navate, mentre una quarta fu aggiunta nel corso del 1600. Attualmente, la chiesa di san Martino mostra prevalentemente uno stile barocco. Sulla sua elegante facciata, spicca la presenza di 12 miniature in arenaria che rappresentano santi e martiri (foto sotto). Tra gli altri monumenti architettonici di notevole pregio anche la Chiesa di fondazione Sveva Santa Maria, la Chiesa di San Martino, la Casa Spitaleri, il Castello Svevo ed il Museo Archeologico Paolo Vagliasindi.