Santa Maria di Licodia sorge su una collina a 442 metri sul livello del mare, nel versante sud occidentale dell’Etna. Il comune è circondato da lussureggianti campagne coltivate per lo più ad agrumi e uliveti nella parte bassa, e a vigneti nella zona alta. La ferrovia Circumetnea e l’ex strada statale 121, ideata durante l’epoca borbonica, che nel centro abitato prende nome di Via Vittorio Emanuele, attraversano l’abitato.Il paese è inserito tra i comuni del Parco dell’Etna.
Confina con Biancavilla, Paternò e Ragalna. È famosa per il suo folklore, legato alla festa patronale di San Giuseppe durante l’ultima domenica di agosto e per la produzione del pregiato olio extra vergine d’oliva Nocellara dell’Etna. Santa Maria di Licodia ha origini molto antiche e per questo sono molti i monumenti e i siti archeologici presenti nel suo territorio.
Da visitare la Chiesa Madre, intitolata al Santissimo Crocifisso ma nota anche come Chiesa di San Giuseppe, che è l’edificio più importante della cittadina. Tra le altre chiese: la Chiesa della Madonna del Carmelo, la Chiesa delle Anime del Purgatorio, la Chiesa della Madonna della Consolazione, la Chiesa di Piano Ammalati, la Chiesa dell’Immacolata, la Chiesa della Resurrezione e l’Altarino del Purrazzaro. Tra i monumenti spicca la Torre Campanaria, per eccellenza il simbolo glorioso del paese.
L’edificio merlato, dedicato secondo la tradizione benedettina a San Nicolò, è un’opera del 1143, edificata su una precedente fortificazione d’epoca araba. Di pianta quadrangolare ha la facciata principale rivolta ad oriente e un effetto decorativo notevole nella loggia superiore dato dal contrasto tra la pietra lavica scura e il bianco della pietra calcarea. Sulla facciata principale dell’edificio è impresso lo stemma dell’Abate Vescovo Platamone, che fece restaurare l’edificio nel 1454. Particolare è anche la Fontana del Cherubino, risalente al 1757, costruita su una preesistente fonte del periodo Aragonese ed alimentata da una delle tante sorgenti naturali del territorio.