Con la sua storia millenaria che risale a circa 6 mila anni fa, l’ulivo è una pianta fondamentale per la nostra terra. Ottobre è il mese in cui inizia la fase dell’invaiatura, che può protrarsi fino a dicembre. Quando le olive raggiungo il loro punto di maturazione, metà verdi e metà nere, vengono raccolte.
La raccolta inoltre è il passaggio di transizione tra due fasi: da una parte chiude il ciclo di vita delle olive, dall’altro è l’inizio di un lungo e laborioso processo che le trasformerà in olio o in conserve saporite. Raccogliere le olive nel momento giusto è l’unico modo per ottenere un prodotto equilibrato, con un aroma fragrante e che sia conservabile a lungo. Per capire quale sia il momento perfetto è bene valutare attentamente una serie di variabili.
La storia dell’ulivo
La sua diffusione ha inizio in Europa ai tempi dei Babilonesi e Fenici ed ha raggiunto il massimo prestigio con Greci e Romani. Fu esportato in America nel 1500, dalle navi spagnole, ed oggi è coltivato in tutto il mondo. All’epoca dei Fenici, la coltivazione dell’ulivo portò un grande benessere economico e commerciale alle popolazioni del Mediterraneo, per le grandi richieste che provenivano da Egitto e Mesopotamia. Durante il periodo romano l’olio venne rinominato “oro verde”, per il suo grande valore, e la produzione ebbe un forte incremento, grazie al perfezionamento delle tecniche di lavorazione. Con la caduta dell’Impero romano e l’avvento delle popolazioni barbariche, la produzione venne totalmente fermata. Divenne quindi una pianta molto rara, destinata a pochi privilegiati, e solo nel Medioevo l’olio tornò ad essere uno degli elementi più importanti per la cultura ed il commercio del Mediterraneo.
Le leggende
L’ulivo è una pianta longeva e secolare, considerata sacra da molti popoli antichi. Tante sono leggende tramandate. Una delle più famose ha origine greca e riguarda la sua nascita:
Un giorno lontano Atena e Poseidone si scatenarono l’uno contro l’altro per il possesso dell’Attica. Intervenne Zeus, il padre degli dei, che tuonò: “La terra spetterà di diritto a chi dei due saprà beneficiare l’umanità del dono più utile.”
Poseidone batté il tridente sulla schiuma del mare ed usci il cavallo. Atena percosse la lancia sulla terra e uscì l’olivo, ne staccò un ramoscello e lo donò al padre. La dea vinse la gara.
Ecco perché per i Greci l’olio è considerato nettare degli Dei.
L’ulivo oggi
Nel tempo la produzione dell’olio ha avuto una grande evoluzione ed oggi è considerato il condimento imprescindibile della dieta mediterranea basti pensare al suo utilizzo nel modo più semplice: una fetta di pane con un filo d’olio nel più sublime tripudio dei sapori.