Dopo il grande successo del primo weekend, torna dal 7 al 9 ottobre la trentunesima edizione della Sagra del Pistacchio di Bronte, l’oro verde della Sicilia che ha chiamato a raccolta migliaia di turisti e visitatori provenienti da ogni parte della Sicilia.
Tanti gli eventi importanti, in un programma ricco di storia, musica e cultura. Tra questi il premio “Il Pistacchio d’Oro” che è stato consegnato a chi si è distinto nell’ultimo periodo nelle rispettive categorie professionali, portando in alto il nome della Sicilia. Altro evento inedito è il “Concorso Panettone al Pistacchio” a cura dell’associazione “Zyme Lievitisti Siciliani Aps”, che lavorano il pistacchio in maniera autentica, senza utilizzo di materie lavorate industrialmente.
Un vero e proprio tour dei sapori insomma, percorsi turistici a cura della Pro loco di Bronte, lungo le vie del centro storico nel centralissimo corso Umberto, per promuove lo squisito frutto verde che cresce alle pendici dell’Etna e i prodotti da esso derivati.
Il pistacchio di Bronte, infatti, è particolarmente pregiato e ricercato per il suo sapore aromatico tendente al dolce, in pasticceria, in gelateria e per aromatizzare ed insaporire molte vivande.
La Sicilia del resto è l’unica regione italiana dove si produce il pistacchio e Bronte, con oltre tremila ettari di coltura, ne rappresenta l’area di coltivazione principale (più dell’80% della superficie regionale e l’1% di quella mondiale) con una produzione dalle caratteristiche uniche che ne fanno un prodotto di nicchia di grande valore.
Il pistacchio era già conosciuto dai greci e dai romani, ma è entrato a far parte delle coltivazioni agricole in Sicilia solo grazie agli arabi che hanno scoperto che sul territorio di Bronte la pianta su cui effettuare l’innesto cresceva spontaneamente.