La chiesa di Santa Barbara è una chiesa di Paternò, dedicata al culto di santa Barbara, patrona della città. Nel 1576 Barbara fu proclamata patrona della città, in quanto i paternesi ritennero che avesse debellato la peste di quell’anno. Il culto della santa inizialmente si era svolto nella chiesa della Madonna dell’Itria dei cavalieri teutonici, ma nel 1583 l’università paternese acquistò un oratorio dedicato a santa Maria Maddalena, che apparteneva al monastero di Santa Maria della Valle di Josaphat e il culto venne in esso trasferito. Nel 1669 il vescovo Michelangelo Bonadies la elevò a parrocchia, come filiale della chiesa madre di Santa Maria dell’Alto.
La Chiesa conserva, in uno scrigno argenteo, le reliquie di Santa Barbara, patrona di Paternò. Nel presbiterio si trova l’altare maggiore in marmo, datato 1872; al centro vi è una nicchia chiusa da una porta che custodisce la statua di S. Barbara che risale al 1745.
L’ attuale edificio fu realizzato con un progetto settecentesco; nel 1871 fu innalzata la facciata in stile neoclassico, con elementi baroccheggianti. Il portale centrale è sormontato da una grande nicchia con la statua di S. Barbara e ai lati vi sono le statue dei santi Pietro e Paolo (queste tre statue sono opera di M. Moschetti – 1911). Le porte in Bronzo (1991) rappresentano delle scene sulla vita di Santa Barbara.
La vigilia di Natale del 2008 è crollato un fregio della cupola della chiesa: il 26 dicembre l’edificio è stato dichiarato inagibile e chiuso al pubblico. Dopo cinque anni di lavori, la chiesa è stata riaperta il 17 novembre del 2013.
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Chiesa di Santa Barbara